Aiutare il bambino a concentrarsi a fare i compiti

In tutte le famiglie con figli che vanno a scuola devono affrontare il grande scoglio dei compiti. compitiPer fare i compiti i figli devono avere un ambiente tranquillo e sereno, il bambino deve essere riposato, devono esserci delle piccole pause, ma fondamentale è avere una buona concentrazione, cioè la capacità di controllare e mantenere l’attenzione durante un incarico.
I bambini di oggi sono sottoposti a molti più stimoli rispetto al passato: televisione, videogiochi, smartphone, e spesso hanno difficoltà a concentrarsi nel fare i compiti o nel seguire le lezioni a scuola.

Noi genitori dobbiamo considerare i  fattori ambientali perché sono importanti per far svolgere i compiti. Dobbiamo creare un ambiente sereno in cui il bambino studia tranquillo, senza distrazioni da altro come gli smartphone, i videogiochi, la televisione e altre distrazioni. Il luogo deve essere ben ossigenato e luminoso. Non ci siano rumori fastidiosi.distrazioni

 

Il bambino deve aver dormito bene e a sufficienza, i bambini si distraggono quando sono stanchi e affaticati. Bisogna assicurarsi che i piccoli riposino la notte un numero di ore sufficienti per la loro età.

Uta Stuecke, insegnante tedesca della scuola primaria dice che “Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che le persone che fanno piccole interruzioni rendono meglio di quelle che studiano senza sosta”.

Un bambino si concentra con pause e riposarsi di 2-5 minuti almeno ogni 10-15 minuti di studio, se si alternano in modo regolare momenti di lavoro e momenti di pausa imparano in modo più efficace, perché in 10 minuti di lavoro concentrato si produce di più che in 30 minuti seduti distrattamente alla scrivania.

Un altro punto da rispettare è il ritmo quotidiano, in una giornata ci sono momenti in cui si rende di più e momenti di meno. Meglio studiare la mattina o il tardo pomeriggio. Mai nelle ore successive al pranzo, perché il corpo è impegnato nella digestione e la stanchezza che ne deriva compromette la capacità di concentrazione.

Anche il ritmo personale è da rispettare, ognuno deve ascoltare le sue attitudini, c’è chi rende meglio la mattina e chi la sera, si deve trovare da sé il suo momento migliore.

L’atteggiamento verso i compiti e lo studio influisce la sua capacità di concentrazione. Se va male a scuola, entra in un circolo vizioso e non riesce più a studiare perché demotivato, così bisogna aiutarlo a uscirne. Se un bambino ha continui insuccessi scolastici la sua motivazione cala, non si sente più in grado di fare niente e potrebbe sviluppare una successione di paure verso la scuola e i compiti. Per trovare una soluzione, dobbiamo far intervenire il genitore che si impegna ogni giorno a sviluppare la concentrazione.

Bisogna considerare la concentrazione come uno sport quindi il genitore deve considerarlo come un allenamento sportivo. Fondamentale è perseverare e non arrendersi se i risultati non arrivano subito. Per allenare la concentrazione bastano 10 minuti al giorno. Sarà faticoso ma con il tempo si vedranno i risultati. Un bambino deve abituarsi a concentrarsi.

Un bambino se riesce a concentrarsi e raggiunge un obiettivo scolastico, va lodato, rinforzato positivamente dal genitore e va ancora incoraggiato e sostenuto ogni giorno. Al bambino non si chiede troppo né troppo poco. Se si chiede troppo poco si rischia che il bambino non si impegnerà, ma se si chiede troppo, potrebbe perdere subito ogni motivazione e non riuscire a risvegliare il proprio interesse per gli esercizi.

 

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